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RENATO GUTTUSO

Renato Guttuso foto pittore

Renato Guttuso nasce il 26 dicembre 1911 a Bagheria. E' stato un pittore e politico italiano, tra i più importanti del XX secolo. Influenzato dal padre, acquerellista dilettante, inizia giovanissimo a dipingere. Già all'età di tredici anni realizza e firma le sue prime opere, si trattava generalmente di copie di paessagisti siciliani dell'Ottocento. Nei successivi anni inizia a frequentare l'ambiente artistico palermitano, nonché l'atelier del futurista Pippo Rizzo. Nel 1928 partecipa a Palermo alla sua prima mostra collettiva. Tra il 1931 e il 1933 rimane profondamente affascinato dalle opere dei grandi maestri dell'arte italiana. In quegli anni una mostra di Guttuso e di altri pittori siciliani, alla Galleria del Milione nel 1932, suscita grande interesse nella società artistica milanese. Nel 1933 si trasferisce a Roma per dedicarsi alla sola pittura. La sua formazione è fortemente influenzata dalle correnti figurative europee, da Coubert a Van Gogh a Picasso che lo spingono a viaggiare per l'Europa. Nel suo espressionismo si denotano in maniera sempre più forte i motivi siciliani quali i rigogliosi limoneti, l'ulivo saraceno, il Palinuro. A causa del servizio militare trascorre il 1935 a Milano, dove ha occasione di stringere grandi amicizie con artisti come Birolli, Sassu, Manzù, Fontana con cui dividerà lo studio, ed intellettuali come il poeta Salvatore Quasimodo, Raffaele de Grada, Elio Vittorini, il filosofo Antonio Banfi, Raffaele Carrieri, Edoardo Persico. Nel 1937 si trasferisce definitivamente a Roma e frequenta l'ambiente artistico romano di tendenza antinovencentista tenendosi sempre in contatto col gruppo milanese di Ernesto Treccani, Giacomo Manzù e Aligi Sassu. Stringe amicizia anche con Antonello Trombadori e incomincia un sodalizio intellettuale e politico che lo accompagnerà per tutta la vita. All'inizio degli anni '40 inizia a dipingere nudi, paesaggi, nature morte e realizza la Crocefissione, uno dei quadri più significativi del Novecento, denunciando gli orrori della guerra. A Parigi conosce Pablo Picasso con il quale stringe una amicizia che durerà tutta la vita. Nella sua pittura sono presenti temi sociali e di vita quotidiana: picconieri della pietra dell’Aspra, zolfatari, cucitrici, manifestazioni di contadini per l’occupazione delle terre incolte. Nel 1950 ottiene a Varsavia il premio del Consiglio Mondiale per la Pace e nello stesso anno tiene la sua prima personale a Londra. Sposa la sua compagna di vita, Mimise e Pablo Neruda, che gli ha dedicato una sentita poesia, sarà testimone delle loro nozze. Alla fine degli anni '50 e all'inizio degli anni '60 collabora alle più importanti riviste italiane e internazionali con scritti di teoria e critica d’arte, prendendo posizione nel dibattito sul realismo. Dipinge “La Discussione” che verrà acquistato dalla Tate Gallery di Londra. A New York, la Aca-Heller Gallery gli dedica un’importante mostra. Il Museo Puskin di Mosca gli dedica un’importante retrospettiva nel ’61. Il Museo Stedelick di Amsterdam gli dedica un’antologica di grande successo che sarà poi ospitata anche al Palais de Beaux Arts di Charleroi mentre nel '63 si apre a Parma una sua ampia mostra antologica. Alla fine degli anni '60, si trasferisce a Palazzo del Grillo dove continuerà ad abitare e lavorare fino alla morte. La figura femminile divenne un tema dominante nella pittura come lo fu nella vita privata, ricordiamo la serie di dipinti in cui ritrasse Marta Marzotto, musa ispiratrice e modella prediletta per lunghi anni, che conobbe a Milano. Nell'arco della sua vita diverse sono state anche le partecipazioni alla realizzazione delle scenografie diimportanti rassegne teatrali. Nel 1974 dipinge il grande quadro “La Vucciria” che affida all’università di Palermo e nel '76 dipinge il Caffè Greco, ora Collezione Ludwig di Colonia. Il 18 gennaio del 1987 muore lasciando alcune opere, tra le più importanti, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Altre opere e una ricca raccolta documentale si trovano al museo che la sua città natale, Bagheria, gli ha intitolato. .

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